Modified Cognitive-Behavioral Therapy: Trauma Focused Cognitive Therapy And Specific Grief-Focused Components

Cohen, Mannarino e Staron (2006) hanno presentato una ricerca in cui la precedente versione, composta di 16 sessioni, della CBT-CTG da loro ideata è stata ridotta alle 12 sessioni, sopra riportate.

Nello specifico, questo trattamento include 8 sessioni focalizzate al trauma seguite da 8 sessioni focalizzate al lutto; la modalità prevalente consiste in visite individuali al bambino ed al genitore ma sono state inserite, in entrambe le sessioni, delle sedute bambino-genitore insieme.

 

 

Modified 12 session cognitive-behavioral therapy for childhood traumatic grief protocol

da J. Cohen, A. P. Mannarino, V. R. Staron.

J. Am. Acad. Child Adolesc. Psychiatry, 45:12, Dec. 2006

Sessione 1

Introduzione al modello, psicoeducazione, identificazione delle emozioni, skills della modulazione affettiva

Sessione 2

Skills del rilassamento e calma (focalizzato su respiro, rilassamento muscolare, interruzione del pensiero, identificazione e metodi personalizzati di riduzione dello stress (es. danza, yoga, artigianato, lettura, ecc.), sessione con il genitore, skills della gestione del ruolo di genitore

Sessione 3

Introduzione alla triade cognitiva (esplorare e fare pratica con l’applicazione della relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti, a come si relazionano agli eventi quotidiani, al fine di migliorare il coping cognitivo per gli eventi negativi quotidiani)

Sessione 4

Recensione delle coping skills, introduzione al razionale per creare la narrativa del trauma

Sessione 5 – 7

Creazione della narrativa del trauma del bambino legata alla morte, elaborazione cognitiva, sessioni con il genitore, lettura al genitore del racconto del bambino

Sessione 7 – 8

Sessioni riunite genitore – bambino, il bambino condivide la narrazione del trauma con il genitore, identificazione e preparazione ai futuri ricordi del trauma

Sessione 9

Psicoeducazione sul lutto, nominare chi è stato perso, affrontare le emozioni ambivalenti sulla persona deceduta

Sessione 10

Creazione e conservazione di memorie positive della persona deceduta, modificazione della relazione passando dall’interazione alla memoria

Sessione 11

Riaffidarsi a relazioni attuali, creare un significato della perdita traumatica, sessione riunita genitore – bambino

Sessione 12

Tematiche finali (condivisione dei ricordi positivi, il ciclo della vita, prevedere, preparare e dare il permesso a futuri ricordi del lutto), sessione riunita genitore – bambino, conclusione

Figura 2. Protocollo modificato della terapia di 12 sessioni per il CTG.

Ogni sessione del trattamento ha la durata di 60 minuti, ugualmente suddivisi tra le sessioni del genitore e del bambino. Ogni seduta è stata audio-registrata e valutata per stimare l’aderenza al modello terapeutico.

Il trattamento terapeutico è stato condotto da due terapeuti che singolarmente vedevano il genitore e il bambino.

I risultati di questo studio dimostrano che la versione ridotta a 12 sessioni del protocollo CBT-CTG può essere in modo significativo efficace per la popolazione dei bambini in lutto, permettendo un buon miglioramento dei sintomi legata allo stress traumatico, quelli legati al lutto traumatico, all’ansia, alla depressione ed ai problemi comportamentali, oltre che migliorare la sintomatologia del PTSD dei genitori o delle figure che partecipano al trattamento, insieme al bambino.

Gli autori delineano anche le future possibilità di ricerca in relazione al CTG, secondo loro, sarebbe utile valutare, attraverso assegnazioni casuali, gruppi con diversi numeri di sessioni di trattamento focalizzato al lutto e l’impatto conseguente del somministrare diverse “dosi” di trattamento, a seguito della “somministrazione” dei componenti focalizzati al trauma.

 

Altri autori, Brown, Pearlman e Goodman (2004) hanno presentato un esempio clinico di CBT per il CTG di un bambino di 5 anni, orfano di padre, che era uno dei pompieri rimasti uccisi nell’attentato terroristico alle torri gemelle dell’11/09/2001. In particolare, hanno sottolineato la necessità di effettuare una buona valutazione iniziale e di considerare nel trattamento i fattori di sviluppo e quelli familiari.

A proposito degli attentati terroristici in USA, Chetomb, Conroy, Hochauser, Laraque et al. (2007), ritenendo che la perdita di un genitore sia uno degli eventi maggiormente stressanti che possa accadere nella vita di un bambino, stanno costruendo un registro (il primo e l’unico al momento) per identificare e caratterizzare la popolazione costituita da tutti i bambini che hanno subito la perdita di un genitore o di un familiare l’11 Settembre 2001. Fino ad ora, sono state identificate 1363 vittime – genitori di bambini piccoli e 2752 bambini al di sotto dei 18 anni, che hanno subito un lutto nell’attentato. Attraverso questo registro, si cercherà di avviare un assessment multidisciplinare di base della salute fisica e mentale della fascia pediatrica coinvolta, in vista delle vulnerabilità dei bambini nei periodi più critici del loro sviluppo.

Il commento dello psichiatra I. Mushtaq (12 Maggio 2007 su www.bmj.it) sul recente studio di de Groot, de Keijser, Neeleman, et al. (BMJ 2007: 334: 994) sembra rimarcare la scarsa efficacia della CBT sul lutto complicato; osservando criticamente che il rischio di definire una reazione ad un lutto come “anormale” o semplicemente traumatica dipenda solo dal fatto che la sintomatologia sia presente almeno per sei mesi. Gli autori della ricerca, che hanno impiegato la CBT per prevenire il lutto complicato tra parenti e mogli di persone che si sono suicidate, propongono delle linee guida “evidence-based” per la diagnosi ed il trattamento del lutto complicato.

Al momento attuale, questa ricerca appare essere unica nel sostenere la poca efficacia della psicoterapia cognitiva rispetto al lutto traumatico.