I lavori presentati in questo numero, seppur molto eterogenei in quanto a tematiche approfondite, sono accomunati dallo scopo di fornire al clinico strumenti di aiuto per impostare il trattamento e strutturare un intervento efficace.
Frutto di un project di ricerca, l’articolo di Chiara Baglioni e colleghi presenta il Critical Appraisal Skills Programme (CASP), un programma nato nel 1988 con l’obiettivo di valutare l’utilità e la validità degli studi pubblicati rispetto ad un argomento di interesse scientifico. Con il fine di favorire una riduzione della distanza spesso esistente tra ricercatori e clinici, lo strumento supporta i secondi nel processo di decisione relativo alla scelta dei diversi trattamenti, sulla base della solidità delle evidenze a cui sono stati sottoposti.
Per garantire una buona concettualizzazione del funzionamento del paziente e poter impostare un buon piano terapeutico, Mara Romiti pone l’accento sull’importanza di un’accurata individuazione dei fattori di vulnerabilità , ossia di quegli schemi alla base del sistema di credenze su di sé, sugli altri e sul mondo e delle modalità attraverso cui si sono costruiti. Attraverso l’analisi di diversi modelli clinici, l’autrice da al clinico delle indicazioni per riflettere sul tema e per poter impostare l’avvio del processo di cambiamento degli schemi maladattivi, che passa per l’identificazione di modelli alternativi, più adattivi e funzionali.
Chiudono la sezione teorica, due lavori sui disturbi del comportamento alimentare: nel primo, Nunzia Brusca propone una rassegna della letteratura sull’anoressia nervosa, diretta a fornire allo psicoterapeuta dei suggerimenti utili su cui fondare l’intervento. Più nello specifico, l’autrice introduce il lettore alla conoscenza degli obiettivi, delle procedure e delle strategie di intervento del trattamento cognitivo-comportamentale multi-step, derivato dalla terapia cognitivo-comportamentale transdiagnostica.
Nel secondo, Elisa De Matteis e Marzia Toscano accendono il riflettore su un tema tanto nascosto quanto insidioso: la diffusione di siti internet e di blog pro anoressia e pro bulimia. Il lavoro aiuta a comprendere la diffusione di un fenomeno che può contribuire all’esordio psicopatologico e al suo mantenimento, identificando alcune delle motivazioni ad esso sottostanti.
Apre la sezione dei casi clinici il contributo di Oriana De Pascali: l’autrice presenta il trattamento di Paolo, un uomo con un Disturbo Depressivo episodio singolo, in comorbilità con un Disturbo d’Ansia Generalizzato, chiarendo il ruolo dei pensieri irrazionali e disfunzionali nella genesi e nel mantenimento della sofferenza del paziente.
Segue il lavoro di Marta Lepore, sul caso di una paziente con diagnosi di Disturbo Borderline di PersonalitĂ . Dopo aver inquadrato il funzionamento della donna, viene descritto il trattamento, con particolare attenzione alla valenza terapeutica della formulazione del contratto e alla relazione terapeutica stessa.
In chiusura del numero, Mara Romiti approfondisce il trattamento di una paziente con diagnosi di Distimia caratterizzata dalla presenza di tratti Passivo – Aggressivi di personalitĂ . L’autrice dedica spazio all’identificazione gli scopi centrali che regolano le condotte disfunzionali della donna, ben articolando il razionale alla base dell’intervento terapeutico.
Chiara Riso
CONTENUTI
Mara Romiti: “Temi di vita e psicopatologia”
Nunzia Brusca: “L’anoressia nervosa: dalla diagnosi al trattamento. Una review”
CASI CLINICI
Oriana De Pascali: “Il Signor P: un medico non può ammalarsi”
Marta Lepore: “Un caso di Disturbo Borderline di PersonalitĂ ”
Mara Romiti: “Disturbo Distimico con aspetti di Disturbo Passivo Aggressivo di PersonalitĂ ”