Stop del pensiero

La tecnica dello stop del pensiero è un metodo classico e conosciuto che ha avuto notevoli varianti nell’applicazione terapeutica. Essa consiste nel concentrarsi su pensieri non desiderati e nell’interromperli improvvisamente ricorrendo al comando “stop” o ad un suono secco. L’uso di questa strategia prevede che il paziente acquisisca consapevolezza in merito al suo dialogo interiore negativo servendosi del modello ABC. Egli è invitato a valutare quali pensieri ricorrenti reputa più dolorosi e intrusivi e a comprendere il ruolo che essi svolgono nel suo funzionamento. La procedura si svolge attraverso alcune fasi (Johnson S.L, 1999).

 

Figura 2. Adattamento (Wells 1999)

Fase 1: Si chiede al paziente di chiudere gli occhi ed immaginare una situazione nella quale è probabile che si presentino pensieri stressanti, poi egli dovrà formulare alcuni pensieri neutri non correlati alla situazione

Fase 2: Il paziente deve munirsi di un timer o di una sveglia e fare in modo che suoni dopo tre minuti. Egli dovrà chiudere gli occhi e immaginare il pensiero stressante come descritto in fase 1 e al suono della sveglia urlare “STOP”. A questo punto il soggetto sarà invitato a sgombrare la mente dai pensieri stressanti lasciando lo spazio a quelli neutri. Per circa trenta secondi dopo lo stop si deve rimanere a mente libera. Qualora in questo breve arco di tempo il pensiero stressante dovesse ripresentarsi, egli dovrà urlare nuovamente “stop”.

Fase 3: Riuscire a controllare il segnale di arresto del pensiero senza ricorrere alla sveglia richiede un esercizio costante. Quando la persona si accorge di avere in mente pensieri stressanti deve urlare “stop”, nel momento in cui si accorge di riuscire a farlo per più occasioni consecutive può sostituire l’urlo con un tono di voce normale fino ad arrivare a formulare mentalmente il comando.

Fase 4: Al posto del pensiero stressante il paziente viene invitato ad utilizzare un’affermazione positiva ed assertiva precedentemente formulata.

L’idea di base è interrompere il pensiero nel momento in cui si presenta e concentrarsi su qualcos’altro, per arrivarvi è necessario un po’ di tempo e di esercizio. Il ricorso a questa tecnica nella gestione della rabbia è utile perché consente al paziente di esercitare un controllo sui pensieri ricorrenti, ed intrusivi che ne aumentano l’intensità riducendo così il livello globale di attivazione e di stress.