Fattori predisponenti

Il gioco d’azzardo patologico nasce dall’intreccio di fattori costituzionali e ambientali. Innanzitutto, il gioco d’azzardo patologico è più comune fra gli uomini che fra le donne. Significativi sono eventi luttuosi o di perdita, in conseguenza di divorzi o separazioni.

Moran (1975) rileva che persone soggette a sviluppare dipendenza abbiano una personalità insicura, immatura, inadeguata; la disponibilità ambientale è poi fattore di rischio per lo sviluppo del gioco problematico.

Secondo Volberg (1998) ci sono alcune variabili socio-demografiche, tipiche del giocatore patologico rispetto a quello non problematico:

       età non inferiore ai trent’anni;

       etnia non europea;

       celibato;

       mancanza di titolo di studio di scuola superiore;

       età in cui si incomincia a giocare più precoce (21 contro i 29 anni)

Tra i fattori a rischio familiare si può includere il fatto che i padri dei giocatori e le madri delle giocatrici presentano lo stesso problema dei figli rispetto al resto della popolazione (Pani-Biolcati, 2006).

Inoltre, è più probabile che le donne giocatrici siano sposate con un alcolista, spesso assente da casa.

Tra i fattori predisponenti si segnalano (Guerreschi, 1998):

       genitore alcolista;

       perdita di un genitore (per decesso, divorzio o abbandono) prima dell’adolescenza;

       assenza affettiva dei genitori;

       incongruenza delle regole date dai genitori o rigidità eccessiva;

       poca attenzione al risparmio e alla pianificazione del bilancio familiare;

       esposizione al gioco d’azzardo in famiglia.