L’uscita di giugno si presenta ricca di contenuti interessanti, di spunti di riflessione e approfondimento. Marco Stefanelli  ci propone un lavoro di rassegna su un argomento di grande attualità spesso citato nella cronaca dei quotidiani locali e nazionali: la figura dello stalker. Stefanelli passa in rassegna la letteratura al momento disponibile sull’argomento sia per quanto riguarda l’identificazione dei diversi profili di stalker sia  per quanto riguarda gli studi di efficacia sul trattamento. Interessante, dal punto di vista della nostra formazione a marchio APC – SPC, è la lettura in chiave scopistica delle diverse tipologie di stalker: per ogni profilo vengono illustrati il contesto tipico, la tipologia di vittima, lo scopo e ciò che mantiene lo stalking.

Sarah Bissoli con il suo articolo, vuole porre l’attenzione sulla rilevanza dal punto di vista clinico dell’individuazione di stili genitoriali che correlino maggiormente con un significativo rischio di sviluppare nell’età adulta una patologia psicotica: ciò permetterebbe di pianificare interventi psicoeducativi mirati per le famiglie svolgendo un’azione di prevenzione primaria.

Silvia Trucchia, propone un argomento oggetto spesso di dibattito: è possibile utilizzare la terapia cognitivo comportamentale con pazienti con ritardo mentale? Trucchia fa il punto della situazione sulle diverse strategie e tecniche di intervento cognitivo comportamentale che, secondo la letteratura, per la maggior parte straniera, risultano efficaci, previo specifico adattamento al soggetto, nei casi di ritardo mentale con o senza doppia diagnosi. Un contributo molto utile per i colleghi che lavora nell’ambito della psicologia dell’handicap e disabilità.

A conclusione dell’area dedicata alle ricerche e rassegne troviamo il progetto di  Sara Zaccaria che ha l’obiettivo di prevenire il disagio emotivo causato dalla presenza di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento, attraverso l’individuazione precoce dei casi a rischio, cioè di quei bambini manifestano specifiche carenze in una o più aree dell’apprendimento, che potrebbero evolversi nel corso della carriera scolastica in un vero e proprio DSA. Ciò aiuterebbe a creare progetti di intervento adeguati.

I casi clinici di questo numero sono tre: un caso di fobia sociale riportato da Emanuela Cellitti, un caso di disturbo di panico con agorafobia di Irene Massetti e un caso di disturbo borderline di personalità con tratti narcisistici di Giulia paradisi.

Cellitti descrive il trattamento cognitivo comportamentale di una paziente di circa 30 anni con diagnosi di Fobia Sociale. E’ interessante l’ottimo lavoro fatto durante il percorso terapeuti nell’individuazione e alla modificazione del contenuto dei Pensieri Automatici Negativi nonché delle credenze patogene su di sé e gli altri e sintomi fisici manifestati.

Irene Massetti descrive il trattamento di un paziente con Disturbo di Panico con Agorafobia, l’aspetto interessante per il lettore è che si tratta di un percorso breve centrato sul sintomo: sulla riduzione del timore specifico d’indebolimento del senso di sé.

Per ultimo troviamo il caso di Giulia Paradisi che si è occupata di un paziente con Disturbo Borderline di Personalità con tratti narcisisti. Paradisi illustra un lavoro molto attento alla ricostruzione degli scopi e delle credenze della paziente e riporta le relative difficoltà incontrate nel trattamento psicoterapico spunto di riflessione e confronto per i colleghi lettori.

Chiara Lignola

 

CONTENUTI    
Marco Stefanelli Lo Stalker. Profili e trattamento  
Sarah Bissoli Stili di cura genitoriali e psicosi all’esordio  
Silvia Trucchia TCC con il paziente con ritardo mentale  
Sara Zaccaria Un progetto di screening per i Disturbi  Specifici dell’Apprendimento
 

 

CASI CLINICI
   
Emanuela Celliti Un caso di Fobia Sociale
 
Irene Massetti
Un caso di Disturbo di Panico con Agorafobia
 
Giulia Paradisi
Disturbo Borderline di Personalità con tratti narcisisti
 
Enrico Stea
La costante sensazione di mancata appartenenza: un caso di DEP RIMOSSO


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